
Nel mese dedicato alle missioni, l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace ha celebrato il Giubileo dello Sport, un appuntamento che ha saputo coniugare i valori dell’attività sportiva con quelli della fede e della testimonianza cristiana. L’evento, organizzato nell’ambito dell’ottobre missionario, è stato l’occasione per riaffermare il ruolo dello sport come strumento educativo, sociale e spirituale, capace di accorciare le distanze tra le persone e di favorire la costruzione della speranza.
La celebrazione non si è limitata ad affrontare le tematiche tipiche dell’ambito sportivo, ma ha voluto evidenziare come la grande famiglia dello sport porti in sé una missione “missionaria”: orientare e illuminare ogni gesto atletico e ogni iniziativa, affinché diventino segno concreto di bene e di bellezza.
Essere “fiaccole di Bene e di Bello” – è stato sottolineato nel corso dell’incontro – significa trasformare la passione sportiva in un linguaggio universale di inclusione, fraternità e pace. La Speranza, che per i credenti è innanzitutto una Persona, Gesù Cristo, si traduce così in uno stile di vita capace di guidare la dimensione personale e comunitaria.
La liturgia giubilare, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita S.E. Mons. Claudio Maniago, ha visto la partecipazione di numerose Federazioni e Enti di Promozione Sportiva, a testimonianza di quanto lo sport sia radicato nel tessuto sociale ed educativo del territorio.
Significativa anche la presenza dell’U.S. Catanzaro, rappresentata dal presidente ing. Floriano Noto e dal calciatore Ruggero Frosinini, che con la loro testimonianza hanno sottolineato l’importanza dello sport nella crescita umana, soprattutto delle nuove generazioni.
In comunione con l’invito di Papa Leone XIV a pregare per la pace attraverso il Santo Rosario, anche la comunità sportiva riunita a Roccelletta di Borgia (CZ) ha partecipato con profonda partecipazione al momento di preghiera. Atleti, dirigenti e tecnici hanno affidato alla beata Vergine Maria la richiesta di pace per il mondo, sottolineando ancora una volta come lo sport possa diventare veicolo di riconciliazione e dialogo.
Particolarmente apprezzato il dialogo con l’Arcivescovo, che ha arricchito il confronto con riflessioni e domande, stimolando una riflessione più ampia sul ruolo dello sport all’interno della comunità cristiana.
Nel corso della celebrazione, Mons. Maniago ha inoltre consegnato gli attestati di partecipazione a quanti, nell’Arcidiocesi, hanno preso parte al corso Avamposti Sportivi, promosso dall’Ufficio Sport della Conferenza Episcopale Italiana in collaborazione con l’Università “Ecclesia Mater” di Roma.
Il Giubileo dello Sport si è così confermato come un momento significativo di incontro tra mondo sportivo e Chiesa, dimostrando come lo sport, vissuto con spirito evangelico, possa diventare strumento di evangelizzazione, educazione e costruzione della pace.