Stemma

Lo stemma scelto da monsignor Claudio Maniago nel 2003, in occasione della sua ordinazione episcopale, è opera di un esperto di araldica.
All’interno dello scudo azzurro vi sono i simboli color oro. In araldica, il colore azzurro è il colore del cielo e rappresenta l’Eternità, mentre l’oro rappresenta la Fede tra le Virtù Teologali.
Lo scudo contiene una stella a otto punte che, assieme all’azzurro dello sfondo, rappresenta il riferimento e l’ispirazione mariana della spiritualità di mons. Maniago.
Il destrocherio alato che impugna il pastorale, raffigurato sotto la stella, indica la missione di pastore che è stata affidata al Vescovo dal Signore; rimanda, inoltre, al suo motto “In manus Tuas”: consapevole della propria piccolezza, egli si affida a Dio perché lo tenga nella sua mano e lo conduca nel cammino affidatogli.
Il motto, in lettere maiuscole lapidarie romane di colore nero, è caricato su di un cartiglio svolazzante foderato di rosso.
L’ornamento esterno allo scudo, caratterizzante lo stemma di un Arcivescovo, è timbrato da un cappello prelatizio (galero) di colore verde, dal quale pendono 20 fiocchi, 10 per lato, dello stesso colore. Oltre ai venti fiocchi verdi vi è la croce astile, d’oro e gemmata d’azzurro, detta anche “patriarcale”, a due bracci traversi, che identifica la dignità arcivescovile.
Alla base dello scudo è collocato il Pallio, insegna della Giurisdizione Metropolitana e segno di Comunione con il Romano Pontefice. È rappresentato da un nastro di lana bianca circolare, con due pendenti nella parte anteriore e posteriore, terminanti con due lingue di colore nero e ornato di crocette anch’esse nere.