
A Taverna, città natale del Maestro Mattia Preti, torna a splendere la bellezza grazie al progetto “Indagando Mattia Preti. Il restauro per la rilettura di un capolavoro”, dedicato alla grande tela “Il Patrocinio di Santa Barbara” (olio su tela, 460×305 cm), la più imponente opera pretiana conservata nella chiesa di “Santa Barbara” in Taverna (CZ).
Promosso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (ABAP) per le province di Catanzaro e Crotone, in collaborazione con l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace e la Fondazione Carical, il progetto segna un momento di profonda sinergia tra istituzioni, Chiesa, scuola e territorio.
L’intervento, affidato al restauratore Giuseppe Mantella – con la con la collaborazione della dott.ssa Chiara Giuffrida (funzionario restauratore della Soprintendenza) –, nasce da un lungo percorso di studio e valorizzazione avviato con l’iniziativa scolastica “Coltiva la bellezza, adotta un quadro”. Proprio da lì è partita una campagna di indagini diagnostiche condotta in collaborazione con l’Università della Calabria, di Messina e di Malta, volta a svelare i segreti tecnici e pittorici del Cavaliere calabrese.
Durante un precedente restauro del 1993, sotto gli strati di vernice emerse un piccolo angelo incoronante, un dettaglio rimasto misterioso e mai interpretato pienamente. Oggi, le nuove tecnologie e la competenza del comitato scientifico internazionale permetteranno di comprendere la genesi e la forma originale dell’opera, restituendole coerenza e luminosità.
A guidare e vigilare sul progetto è un Comitato Scientifico Internazionale, presieduto dall’architetto Stefania Argenti, Soprintendente ABAP. Ne fanno parte, tra gli altri, don Maurizio Franconiere (Responsabile Ufficio Diocesano per i Beni Culturali di Catanzaro-Squillace), il professor Giuseppe Mantella e studiosi di fama come John Spike, Alessandro Cosma, Bruno Bevacqua, Sante Guido, Riccardo Lattuada, Alexander De Bono e Mauro Francesco Larussa.
Completano l’équipe la dott.ssa Chiara Giuffrida, il dott. Danilo Marasco, la dott.ssa Antonella Salatino, la prof.ssa Daniela Garofalo e la ditta Mantella.
Il loro compito sarà garantire il massimo rigore metodologico e storico, per un restauro che non sia solo tecnico ma anche occasione di conoscenza condivisa e crescita culturale.
Una delle peculiarità del progetto è la sua dimensione pubblica e partecipativa. Il cantiere di restauro sarà aperto al pubblico, permettendo a cittadini, scolaresche e visitatori di assistere dal vivo al recupero dell’opera.
Un’esperienza unica che renderà tangibile il valore del patrimonio come bene comune e occasione di formazione per le nuove generazioni.
Gli studenti, già protagonisti del progetto “Coltiva la bellezza, adotta un quadro”, continueranno a raccontare la vita e l’arte di Mattia Preti attraverso pannelli, video e materiali didattici che confluiranno in una mostra itinerante nelle scuole della Calabria.
Durante la conferenza di presentazione, l’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, ha sottolineato la portata spirituale dell’iniziativa: “Queste opere sono finestre – per chi crede, ma anche per chi non crede – sul mistero di Dio e sulla dignità dell’uomo. […] È motivo di orgoglio vedere la Calabria, questa nostra Calabria, al centro dell’attenzione per la bellezza di quest’opera, per qualcosa che riempie gli occhi, il cuore e che anche culturalmente dice qualcosa di grande”.
Anche don Maurizio Franconiere ha evidenziato il valore pastorale dell’arte: “Valorizzare non significa solo conservare, ma educare e partecipare. L’arte è linguaggio della fede, attraverso cui la bellezza si fa annuncio e la contemplazione delle opere diventa via di conoscenza ed incontro con il mistero”.
Il progetto è reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Carical, il cui presidente Giovanni Pensabene ha ricordato come la bellezza possa essere motore di sviluppo e identità: “Ogni restauro è un invito alla scoperta. Portiamo la Calabria a guardarsi con occhi nuovi, a riscoprire le sue meraviglie”.
La Soprintendente Stefania Argenti, aprendo i lavori, ha espresso gratitudine per la sinergia che ha reso possibile l’iniziativa, definendola “un’occasione straordinaria per il territorio e un percorso virtuoso nato dalla collaborazione tra istituzioni, Diocesi e comunità”.

