A Smirne, sulle orme di san Policarpo

La tappa del pellegrinaggio a Smirne ha riportato i partecipanti dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace nel clima delle prime comunità cristiane, dove la fede non era ancora tradizione, ma scelta consapevole, coraggiosa, spesso rischiosa. Davanti alla memoria di san Policarpo, vescovo e martire, la parola di S.E. Mons. Claudio Maniago ha offerto una lettura intensa e attuale della testimonianza dei primi secoli.

Non si è trattato soltanto di un passaggio storico, ma di un ritorno all’essenziale. «Qui – ha ricordato il presule – comprendiamo quanto la fede, agli inizi, fosse adesione totale e non abitudine. O ci si credeva davvero, oppure non si riusciva a reggere alle prove».

Nell’omelia, mons. Maniago ha rievocato l’episodio che ha reso celebre il vescovo di Smirne: l’invito a rinnegare Cristo per salvarsi la vita. La risposta del martire resta tra le più luminose della storia cristiana: «Sono ottantasei anni che lo servo e non mi ha mai fatto alcun torto. Come potrei bestemmiare il mio Re che mi ha salvato?».

Parole che non appartengono al passato, ma continuano a interpellare la Chiesa di oggi. La libertà interiore di Policarpo, la fedeltà riconoscente che attraversa il tempo, la fermezza che non cede alla paura sono elementi che interrogano la vita dei credenti e il cammino delle comunità.

L’invito del vescovo non è stato quello di guardare in modo nostalgico ai martiri, ma di lasciarsi provocare dal loro sguardo limpido. «Il Signore non ci chiede il martirio nel sangue – ha detto –, ma quello quotidiano della coerenza, della testimonianza e della carità». È questo il terreno concreto su cui misurare la maturità della fede: non nelle strategie, ma nella relazione viva con Cristo.

Riscoprire l’essenziale significa liberarsi del superfluo, ritrovare una spiritualità capace di sostenere la vita reale, riconoscere la Chiesa come madre e non come semplice struttura.

Smirne diventa così un luogo simbolico: non soltanto memoria di un martire, ma specchio del cammino di ogni credente. La fede di Policarpo, radicata, grata e coraggiosa, è proposta come un invito a non lasciarsi vincere dalle paure e a rimanere nel Vangelo anche quando costa.

Il pellegrinaggio continua, ma la tappa di Smirne lascia una traccia profonda: la consapevolezza che la vera forza della comunità cristiana nasce sempre da una fede autentica, capace di resistere alle intemperie della storia e di illuminare, con discrezione e fermezza, le strade del presente.