Catanzaro: Inaugurato il servizio docce per i senza dimora 

Nei locali adiacenti la chiesa del “Monte dei Morti e della Misericordia” in Catanzaro, già sede della “Mensa del Vescovo”, è stato inaugurato il nuovo servizio docce per le persone senza dimora. Se la mensa era nata in primavera grazie alla collaborazione tra Caritas Diocesana, Fondazione Città Solidale e Associazione Mons. Oscar Romero, con il sostegno del Comune di Catanzaro, il nuovo spazio porta la firma dell’Associazione Italiana e del Gran Priorato di Napoli e Sicilia dell’Ordine di Malta, che hanno reso possibile questa ulteriore opera di carità.

La cerimonia si è svolta alla presenza delle autorità civili e religiose. L’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, ha ricordato come il servizio docce non sia solo un gesto pratico, ma un segno di umanità e Vangelo vissuto: «Vogliamo avere un’attenzione speciale per le persone più fragili e bisognose. Siamo certi che anche il Signore dice bene di questa cosa, perché ogni volta che si fa qualcosa per chi è in difficoltà, è come se lo si facesse a Lui. È con questa convinzione che chiediamo che garantisca la sua presenza, perché lo spirito che anima quest’opera sia davvero lo spirito del Vangelo e della fraternità».

Il Sindaco Nicola Fiorita ha sottolineato che, se da fuori un servizio del genere può sembrare una piccola cosa, per chi vive in strada rappresenta un passaggio decisivo per riacquistare dignità. Anche il Prefetto Castrese De Rosa ha parlato di un «tassello importante» nel cammino di accoglienza e inclusione della Città, ringraziando chi lavora ogni giorno per costruire reti di solidarietà.

Dal canto suo, il rappresentante dell’Ordine di Malta ha ribadito che l’iniziativa nasce dallo spirito di collaborazione con la Chiesa locale: «Insieme si può fare, insieme si può fare per i poveri, insieme si può fare per Cristo».

Con questa inaugurazione, Catanzaro aggiunge un ulteriore segno di attenzione ai più fragili, proseguendo il percorso avviato con la “Mensa del Vescovo” e rafforzando la rete di accoglienza che rende la città più inclusiva e solidale.