
Oggi, domenica 21 settembre, la Basilica-Santuario “Madonna di Porto” di Gimigliano (CZ) ha fatto da cornice al Giubileo dei Giovani dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace. Un appuntamento che ha registrato una partecipazione numerosa di ragazzi e ragazze provenienti da diverse parrocchie della Diocesi. È stata una giornata intensa, vissuta tra preghiera, testimonianze, musica e momenti di fraternità, segno di una Chiesa giovane, viva e capace di guardare al futuro con fiducia.
La celebrazione Eucaristica, presieduta dal’Arcivescovo S.E. Mons. Claudio Maniago, è stata il cuore della giornata. Nell’omelia, infatti, ha ricordato che la domenica è «il giorno del Signore, che ci chiama a vivere insieme la bellezza della sua presenza e ci invita a scegliere sempre la strada della pace e non quella della divisione». Un invito ad «alzare lo sguardo» e a riscoprire la centralità della fede come fondamento della vita.
Nel pomeriggio il dialogo con i testimoni ha arricchito l’esperienza. Don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ha sottolineato come il Giubileo sia «un’esperienza di grazia che mostra il volto autentico dei giovani: seri, responsabili, capaci di sognare e desiderosi di bellezza». Ha inoltre invitato le comunità a non rendere invisibili i ragazzi, ma ad accoglierli come parte viva della Chiesa.
Accanto a lui, Emanuele Francescut, giovane della Diocesi di Concordia-Pordenone e volontario CEI per il Giubileo dei Giovani a Roma, ha raccontato la sua esperienza di volontariato come scelta quotidiana di vita. Elisa Romeo, giovane partecipante al Giubileo, ha descritto l’evento come un’esperienza unica, capace di orientare le sue scelte e il suo cammino. Anna Pittelli, giovane imprenditrice de L’arte del grano, ha infine condiviso il valore della libertà e della responsabilità, legato all’impegno per la comunità e il territorio.
La musica del gruppo Skapizza, a conclusione della giornata, ha portato energia e allegria ai partecipanti. Resta così l’entusiasmo di un evento che ha lasciato un segno profondo, capace di unire le generazioni e di far emergere la speranza che i giovani portano con sé.