
Nell’ambito dei lavori di restauro della Cattedrale di Catanzaro, un’importante iniziativa di recupero e valorizzazione del patrimonio artistico locale prende forma grazie alla sinergia tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, l’Arcidiocesi Metropolita di Catanzaro-Squillace e la Provincia di Catanzaro.
Sarà infatti trasferita al Museo MARCA la grande tela raffigurante l’Assunzione della Vergine Maria, antica pala d’altare maggiore della Cattedrale “Santa Maria Assunta”. L’imponente opera settecentesca, realizzata a olio su tela e di dimensioni 5×2,5 metri, sarà sottoposta a un accurato intervento di restauro conservativo volto a valutarne lo stato e restituirle piena leggibilità.
Alla delicata operazione di trasferimento era presente anche l’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, accompagnato dai suoi collaboratori, che ha voluto esprimere la sua profonda soddisfazione per questo ulteriore recupero a beneficio della Cattedrale.
Presso il MARCA saranno allestiti appositi spazi per consentire il restauro, che sarà diretto dalla funzionaria restauratrice Dott.ssa Chiara Giuffrida e finanziato interamente dalla Soprintendenza. Il cantiere, aperto al pubblico, offrirà ai cittadini l’opportunità unica di osservare da vicino il processo di recupero di un capolavoro tanto caro alla memoria collettiva.
“Questo trasferimento e l’imminente restauro rappresentano un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni che tutelano e valorizzano il nostro inestimabile patrimonio culturale”, ha dichiarato il Soprintendente, Arch. Stefania Argenti.
“Siamo entusiasti di prenderci cura di quest’opera e grati alla Provincia per aver messo a disposizione gli spazi del Museo MARCA, rendendo possibile un cantiere aperto che avvicinerà la cittadinanza alla bellezza dell’arte e del restauro”.
Anche il Presidente della Provincia, Mario Amedeo Mormile, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: “Un’opera come questa non è solo un bene artistico, ma anche un simbolo identitario e spirituale che appartiene alla nostra storia. La scelta di effettuare il restauro in modo partecipato e aperto al pubblico, qui al MARCA, inoltre, rappresenta una novità di grande rilievo per la nostra comunità culturale”.
Questa operazione si inserisce in un percorso di lunga e proficua collaborazione tra la Soprintendenza e la Provincia e l’Arcidiocesi.