
La comunità parrocchiale della “Madonna del Carmine”, nel cuore di Catanzaro, ha vissuto un momento di grande gioia e intensa spiritualità con la dedicazione del nuovo altare e la benedizione del nuovo ambone, presiedute da S.E. Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace.
Il rito solenne, al culmine di un triduo di preghiera preparato dal parroco don Marcello Froio, ha raccolto un gran numero di fedeli, religiosi e rappresentanti delle realtà ecclesiali cittadine. La celebrazione Eucaristica è stata scandita da gesti e parole che hanno richiamato il significato profondo di questo evento, che segna una tappa importante nella vita della comunità.
Mons. Maniago, nell’omelia, ha voluto sottolineare con chiarezza che “oggi non siamo qui ad abbellire una Chiesa: questa Chiesa è già bella per la sua storia e la sua fede. Siamo qui per donarle il suo punto di riferimento, ciò che la rende davvero Chiesa: l’Altare”.
Ha ricordato che l’Altare non è un semplice elemento ornamentale, ma il cuore della vita liturgica, “il segno di Cristo in mezzo al suo popolo, la pietra angolare su cui si costruisce la Chiesa-comunità.” Un Altare, ha detto, che i sacerdoti e i fedeli impareranno a venerare, “perché da esso la Chiesa trae tutta la sua forza, come ci ricorda il Concilio Vaticano II”.
Durante la liturgia, sono state collocate le reliquie di Santa Teresa di Gesù Bambino, Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce, santi legati alla spiritualità carmelitana, come segno della continuità tra la fede dei santi e la vita dei fedeli. «Le reliquie dei santi – ha detto Mons. Maniago – ci ricordano che chi si nutre dell’Eucaristia diventa testimone. I Santi sono coloro che hanno lasciato che la forza dell’amore di Cristo li plasmasse, fino a farne punti di riferimento per gli altri».
Il Vescovo ha poi invitato la comunità a vivere l’unità e la riconciliazione come frutto dell’incontro con Cristo sull’Altare: “Se ti avvicini all’Altare e ricordi che qualcuno ha qualcosa contro di te, fermati, riconciliati e poi torna a offrire il tuo dono. L’Altare è anche questo: un richiamo forte alla fraternità e alla comunione”.
Concludendo la sua riflessione, Mons. Maniago ha espresso gratitudine per la cura con cui la comunità ha preparato questo momento, ringraziando i benefattori, gli artisti e i volontari che hanno contribuito alla realizzazione delle nuove opere liturgiche. “Abbellire la casa del Signore – ha detto – è sempre motivo di gioia, perché è la casa del popolo di Dio. Ma oggi non abbiamo solo abbellito: abbiamo consacrato un segno vivo della presenza del Signore in mezzo a noi”.
La celebrazione si è conclusa con un intenso momento di preghiera comunitaria e con la benedizione finale dell’Arcivescovo, mentre i fedeli si sono avvicinati per venerare il nuovo Altare, simbolo di Cristo e cuore pulsante della vita della Parrocchia.

