
Si è conclusa a Napoli la 75ª Settimana Liturgica Nazionale, che ha visto la partecipazione di vescovi, studiosi, sacerdoti e fedeli da tutta Italia. Giorni intensi, segnati dalle tre parole-chiave contemplazione, azione e speranza, che hanno guidato i lavori e le riflessioni.
A tracciare un bilancio è stato mons. Claudio Maniago, presidente del Centro di Azione Liturgica: «La Settimana Liturgica vive dello stesso dinamismo della liturgia, fonte e culmine della vita cristiana. Non è un evento per lanciare regole o mode, ma per riscoprire che la liturgia non è spettacolo, bensì incontro vivo con il Signore. Contemplazione non significa evasione, ma sguardo più profondo sulla realtà. Da questa esperienza nasce un’azione concreta, che continua nelle comunità e nella vita di ogni giorno».
Il vescovo ha poi richiamato la forza trasformante della celebrazione: «La liturgia ci rende ciò che celebriamo. Non viviamo un rito astratto ma un incontro con Cristo vivo. Questo ci spinge a conformare parole e scelte al Vangelo, diventando testimoni soprattutto accanto ai più fragili».
Tra i momenti più significativi di questa edizione, la partecipazione al prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro, che mons. Maniago ha vissuto con emozione: «Ho percepito quanto questo segno sia radicato nella fede dei napoletani. La pietà popolare, se ben vissuta, sostiene la liturgia e ci rimanda a Cristo».
A Napoli è risuonato anche il forte invito del cardinale Mimmo Battaglia, arcivescovo della città: «La liturgia è sorgente di speranza. Siamo chiamati a spargere semi di vita nuova nel mondo, ad essere lievito nascosto che rinnova. Il vero prodigio non è solo il sangue che si scioglie, ma il cuore che si scioglie nell’amore. Se non condividiamo questa speranza, abbiamo celebrato invano».
Lo sguardo ora si volge a Catania, sede della prossima edizione. L’arcivescovo mons. Luigi Renna ha accolto con gioia l’annuncio: «Per la nostra Chiesa sarà un dono di grazia. Ci prepariamo a vivere anche l’Anno giubilare agatino, occasione per cambiare i nostri cuori e rinnovare l’impegno di carità, responsabilità civile e attenzione ai giovani».
Così, nel segno della contemplazione, dell’azione e della speranza, la Settimana Liturgica non si chiude, ma apre nuovi cammini per le comunità cristiane: la liturgia, fonte di vita e di missione, continua a plasmare il volto della Chiesa.