L’Avvento che trasfigura il tempo: il richiamo dell’Arcivescovo ai presbiteri

Nella sua lettera indirizzata ai presbiteri dell’Arcidiocesi Metropolita di Catanzaro-Squillace, l’Arcivescovo S.E. Mons. Claudio Maniago invita a leggere l’ingresso nel nuovo anno liturgico come un passaggio carico di significato. Non un semplice cambio di calendario, ma l’inizio di una tappa in cui la Chiesa, popolo di Dio in cammino, si lascia guidare dalla presenza misericordiosa e fedele del Signore.

L’Arcivescovo, infatti, richiama a non limitare il concetto di “tempo” alla sua dimensione cronologica: nel linguaggio della fede, il tempo è luogo di grazia, trama sottile in cui Dio intreccia la sua presenza con le vicende umane. L’anno liturgico, con i suoi ritmi e le sue stagioni spirituali, diventa così una pedagogia dell’eterno, una forma di apprendimento del cuore più che dell’orologio.

Mons. Maniago offre un’immagine potente: come il perdono evangelico che si estende «“fino a settanta volte sette”, così l’anno liturgico moltiplica i giorni per renderli spazio di grazia». Ogni celebrazione, ogni colore liturgico e ogni “oggi” proclamato nella liturgia è un frammento dell’eterno che si rende presente, capace di trasfigurare la linearità del tempo umano.

L’Avvento, con la sua sobrietà vigile, introduce così un dinamismo che culminerà nella gioia del Natale, nella conversione quaresimale, nella luce pasquale e nella quotidianità santificata del Tempo Ordinario.

La lettera prosegue indicando il senso profondo del tempo di Avvento: educare all’attesa, alla speranza e all’esultanza. «Vivere l’Avvento diventa allora un esercizio spirituale attraverso il quale possiamo prepararci a celebrare con stupore e commozione il Natale del Signore che, svuotando sé stesso e assumendo la condizione di servo (cfr. Fil 2,7), si “abbrevia” per abitare in mezzo a noi (cfr. Gv 1,14)».

L’Arcivescovo, poi, indica una serie di appuntamenti significativi da vivere insieme ai presbiteri e alle comunità ecclesiali in preparazione al Natale:

l’ordinazione diaconale di Giuseppe Pio Merante, nella basilica dell’Immacolata, domenica 7 dicembre alle ore 17:00;

il ritiro per il clero, giovedì 11 dicembre a Roccelletta, alle 9:30;

il primo incontro del Centro Diocesano Vocazioni per giovani dai 14 ai 30 anni, domenica 14 dicembre presso il Seminario di Squillace, a partire dalle 16:30;

lo scambio di auguri come presbiterio, sabato 20 dicembre alle ore 11.00 a Squillace;

domenica 28 dicembre alle ore 16:30, nella Basilica dell’Immacolata, la conclusione diocesana dell’Anno Santo;

Mons. Maniago conclude con le parole di San Bernardo, che esortano a vivere l’Avvento: «”celebrate come si conviene, con grande fervore di spirito, l’Avvento del Signore, con viva gioia per il dono che vi viene fatto e con profonda riconoscenza per l’amore che vi viene dimostrato”».

Un invito rivolto sia ai presbiteri che all’intera comunità ecclesiale perché il cammino del nuovo anno liturgico sia percorso con quella gioia che nasce dalla speranza, una speranza che – ricorda l’Arcivescovo – non delude.

Una lettera che diventa così bussola spirituale e pastorale, capace di orientare il cammino comune verso un Natale vissuto nella profondità della fede e nella concretezza dell’amore.