
“Ringrazio il Ministero della Cultura per quello che è stato fatto, che si fa e, mi auguro, si farà. Insieme al ministro, voglio esprimere la mia gratitudine a tutte le persone coinvolte in questo importante intervento: dai rappresentanti del governo, ai tecnici, fino all’ultimo muratore che sta lavorando con passione e attenzione. Di questo Duomo Catanzaro, la Calabria e il Sud hanno bisogno”.
Con queste parole, l’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, ha accolto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in visita al cantiere del Duomo cittadino. Il ministro, accompagnato dal sottosegretario Wanda Ferro, ha effettuato un sopralluogo per seguire da vicino l’evoluzione dei lavori sul principale luogo di culto del capoluogo calabrese.
Un’opera simbolica e strategica, che rappresenta non solo un recupero architettonico e artistico, ma anche un investimento culturale e identitario per l’intera regione. “Il MiC ha sempre fatto la sua parte – ha dichiarato il ministro Giuli –. Chi è al governo ha deciso di intervenire anche grazie all’impegno di chi conosce bene Catanzaro e ne ha amministrato la cultura, e mi riferisco al sottosegretario Wanda Ferro. C’è un rapporto diretto e squisito con la Città, che esisteva anche prima del mio incarico”.
Nel corso della visita, Giuli ha anche sottolineato l’importanza della sinergia tra istituzioni pubbliche e realtà private, purché guidate da uno spirito condiviso: “L’impegno culturale e artistico va incoraggiato in una interazione tra pubblico e privato che però abbiano lo stesso obiettivo, che non deve essere esclusivamente il profitto, ma deve avere una funzione sociale dell’impresa e della cultura”.
Il cantiere del Duomo, dunque, non è solo un luogo di lavoro, ma anche un simbolo di rinascita e speranza per la città, come ribadito dall’Arcivescovo, che ha voluto sottolineare il valore umano e collettivo dell’intervento: “Il modo in cui si sta operando mi fa ben sperare”.