“Rispetto. Generare relazioni autentiche”

Disponibili i materiali per l’animazione diocesana e parrocchiale realizzati per celebrare la Giornata del 18 novembre e per l’utilizzo durante l’anno pastorale

“Rispetto. Generare relazioni autentiche” è il tema scelto per la V Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella Chiesa e il versetto della Scrittura che guida i testi dei materiali è tra i più noti del Vangelo: “Lasciate che i piccoli vengano a me” (Mc 10,14).

“È il rispetto la sostanza etica a cui ancorare le nostre relazioni ecclesiali, quelle verticali come quelle orizzontali, affinché l’altro sia riconosciuto come tale: altro da me, differente. Di fronte all’altro non solo ci è chiesto di toglierci i sandali per rispettarne la sacralità e l’originalità di cui ciascuno è portatore, ma imparare a “chiedere permesso”, per incontrarne la vulnerabilità come tratto dell’umano da integrare e custodire, sempre e ovunque” – scrive Chiara Griffini, presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori e adulti vulnerabili Cei, nell’introduzione che accompagna i materiali – “E il limite, se valicato, diventa non solo violazione, ma perdita per tutti di quella essenza che ci accomuna al di là di ogni gerarchia verticale e prossimità orizzontale: la dignità che ci appartiene come esseri umani. Quella dignità inviolabile che Gesù per primo ha riconosciuto ai bambini”.

Anche quest’anno, proseguendo sulla linea tracciata per l’edizione 2024, persone toccate da vicino dalla drammatica realtà dell’abuso hanno collaborato all’elaborazione del materiale.

Le riflessioni proposte per questa V Giornata sono infatti offerte da un gruppo del settore apostolato biblico (SAB) di una Diocesi italiana, dove, attraverso l’ascolto della Parola, è stato possibile condividere e intraprendere percorsi di verità e giustizia su abusi generati dalla violazione del mandato evangelico “Lasciate che i piccoli vengano a me”, le cui conseguenze ricadono non solo sulle vittime, ma anche sulle generazioni familiari successive.

Il gruppo ha elaborato il commento biblico e ha curato anche due testimonianze: quella di una vittima, che ha trovato dopo molti anni la forza di raccontare e quella della figlia di una vittima, che ripercorre tensioni familiari inspiegate derivanti dall’abuso subito dalla madre e sempre taciuto.

Tra il materiale offertovi per questa giornata vi è una cartolina: “Essa potrà essere utilizzata per l’animazione pastorale della medesima giornata, come indicato nei testi per le veglie, e divulgandola anche in parrocchie, movimenti, gruppi per stimolare l’attivazione di quella responsabilizzazione comunitaria, quale terzo principio delle Linee Guida” – spiega la Presidente Griffini – “In questa prospettiva la cartolina sia utilizzata anche in ulteriori momenti formativi condotti nel corso dell’anno, affinché ciascuno possa e debba fare la sua parte nella fedeltà al mandato evangelico Lasciate che i piccoli vengano a me e nell’essere attore di tutela per una Chiesa sempre più fattivamente casa sicura, che genera ed educa a relazioni rispettose e autentiche per tutti e tutte”.

Come sperimentato fruttuosamente con la IV Giornata di preghiera (il tema era “Ritessere fiducia”), si rinnova l’invito ad utilizzare i testi non solo nel momento celebrativo del 18 novembre, ma anche come occasione di riflessione, di approfondimento, di dialogo e di preghiera lungo tutto l’anno, all’interno della pastorale ordinaria.