Un cammino di grazia: il Giubileo dei Presbiteri, Consacrati e Diaconi

Il 5 giugno 2025, l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace ha vissuto un’intensa e significativa giornata di preghiera e riflessione in occasione del Giubileo dei Presbiteri, Consacrati, Consacrate e Diaconi.

La giornata ha visto il raduno di numerosi sacerdoti, religiosi e religiose provenienti da tutta la Diocesi, che hanno intrapreso un pellegrinaggio spirituale lungo il cammino bruniano, un percorso che ha avuto inizio alle ore 8:30 dal Santuario “Maria SS. della Consolazione” di Brognaturo, nel cuore delle montagne calabresi.

Il cammino è proseguito verso il piazzale della Certosa di Serra San Bruno, dove i pellegrini sono giunti alle ore 10:00 per iniziare il sentiero Frassati che li ha condotti fino al Santuario Regionale “Santa Maria del Bosco”, chiesa giubilare del pellegrinaggio.

Questo luogo, particolarmente caro alla spiritualità diocesana, ha ospitato la liturgia penitenziale, un momento di grande intensità, accompagnato da meditazioni e confessioni, che hanno consentito a ciascun partecipante di ritrovare un rinnovato slancio spirituale.

A guidare la riflessione durante il momento penitenziale è stato P. Ignazio Jannizzotto, Priore della Certosa di Serra San Bruno, che ha sapientemente sottolineato come il vero pellegrinaggio non sia tanto un movimento fisico, ma un ritorno al cuore. P. Ignazio ha invitato tutti a chiedersi se nel loro ministero, nel cammino di consacrazione, sono riusciti a diventare una “porta” per gli altri, come Gesù è la porta per noi, un luogo in cui la bellezza del perdono e della grazia possano farsi visibili nella quotidianità della vita sacerdotale e consacrata.

La celebrazione Eucaristica che ha concluso la giornata è stata presieduta dall’Arcivescovo S.E. Mons. Claudio Maniago, il quale, nell’omelia, ha riflettuto profondamente sul significato del “ritorno al cuore” sollecitato da P. Ignazio. Il presule ha sottolineato l’importanza di non perdere il fascino della vocazione, quel momento intimo in cui ciascun sacerdote, religioso o religiosa ha sentito per la prima volta il richiamo di Dio e ha risposto con un sì generoso. Mons. Maniago ha ricordato come, con gli anni e con le difficoltà del ministero, possa succedere di perdere quel fervore iniziale, ma ha esortato tutti i presenti a non arrendersi, a non considerare la propria vocazione come qualcosa di distante, ma a ritornare continuamente all’origine, al momento in cui Dio ci ha afferrati. “Riconsegnare la vocazione al Signore – ha detto l’Arcivescovo – è un atto di amore che rinnoviamo ogni giorno, nonostante le fragilità e le difficoltà che la vita consacrata ci presenta. Solo con quell’intimità con il Signore possiamo continuare a camminare, a rispondere ogni giorno alla Sua chiamata”.

Mons. Maniago ha poi invitato i presenti a non smettere mai di stupirsi della presenza di Dio nelle loro vite. Il mistero dell’Eucaristia, la bellezza della chiamata sacerdotale e consacrata, deve suscitare stupore e meraviglia in ogni momento. “Solo chi si stupisce può vedere la gloria di Dio. Viviamo nella straordinarietà della Sua presenza, senza mai darla per scontata”, ha aggiunto l’Arcivescovo.

Alla fine della celebrazione, Mons. Maniago ha affidato due importanti consegne a tutti i presenti: prendersi cura della propria vita spirituale e prendersi cura del popolo di Dio. “Abbiate cura di voi stessi”, ha detto l’Arcivescovo, “e non intendo solo la cura della salute, ma soprattutto della vostra vita spirituale, della vostra intimità con il Signore. La vostra vocazione richiede di essere rinnovata quotidianamente e solo così potrete davvero essere strumenti efficaci per il popolo di Dio”.

In secondo luogo, Mons. Maniago ha esortato i presbiteri e i consacrati ad avere cura del popolo di Dio, accogliendolo con amore e attenzione, come Cristo ha fatto con ognuno di noi. Ha, inoltre, invitato i sacerdoti a vivere la liturgia con grande rispetto e consapevolezza, poiché la celebrazione Eucaristica non è solo un momento di preghiera, ma anche di testimonianza, dove ogni gesto e parola deve essere un segno visibile dell’amore di Dio.

Al termine della celebrazione, l’Arcivescovo ha annunciato con gioia che il diacono don Pierpaolo Antonio Madia sarà ordinato presbitero il 15 luglio 2025, in occasione dei Primi Vespri della solennità di San Vitaliano, patrono dell’Arcidiocesi. Mons. Maniago ha invitato tutti i presenti a pregare per lui e a continuare a supplicare il Signore per le vocazioni, affinché il seminario e la vita consacrata possano essere sempre più un cammino di grazia e di testimonianza della fede.

La giornata si è conclusa in un clima di profonda fraternità, con il cuore dei partecipanti rinnovato e rinvigorito dallo spirito giubilare che ha reso ancora più viva la testimonianza della vocazione sacerdotale, religiosa e diaconale nella Chiesa dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace.