Un mandato che apre il cammino

Mons. Maniago ai catechisti: «Aiutate tutti a incontrare il Signore e a costruire comunità»

È stato l’Ufficio Catechistico Diocesano a organizzare e coordinare il mandato diocesano dei catechisti, celebrato quest’anno presso la parrocchia del Beato Domenico Lentini di Catanzaro, in occasione dei Primi Vespri della Prima Domenica di Avvento.

Una scelta che ha voluto radicare l’inizio dell’Anno Liturgico in un territorio vivo e generoso, segnato da sfide pastorali ma ricco di vitalità e di volti giovani.

Accogliendo i catechisti provenienti dalle parrocchie dell’Arcidiocesi, Mons. Claudio Maniago ha espresso una profonda gratitudine per «una bella rappresentanza di persone che stanno particolarmente a cuore al Vescovo».

Il mandato, ha precisato, «non è un certificato, ma un segno che ricorda chi siamo e Chi siamo chiamati a portare: il Signore stesso».

Nel cuore dell’omelia, l’Arcivescovo ha consegnato un desiderio che è, prima di tutto, il desiderio del Signore: che tutti – catechisti, bambini, giovani, famiglie – possano incontrare realmente Cristo.

Un incontro che si compie in modo pieno nella Liturgia, specialmente nella Messa domenicale.

«A Messa non andiamo per abitudine: lì è Cristo che ci parla, che si dona a noi, che ci rende una cosa sola con Lui e tra di noi».

L’Eucaristia è stata presentata come la fonte del mandato: è lì che il catechista si nutre e ritrova ciò che poi annuncia.

Il secondo desiderio indicato da Mons. Maniago riguarda la comunità cristiana. «La fede non è mai una questione individuale – ha ricordato – ma nasce sempre dall’amore di Dio che ci unisce».

Le parrocchie della Diocesi sono invitate a crescere come comunità vive, capaci di fraternità, coraggio e accoglienza, superando divisioni e nostalgie del passato.

La comunità, quando si lascia plasmare dall’amore di Dio, diventa «un segno di speranza per il mondo».

L’Arcivescovo ha incoraggiato i catechisti a vivere il proprio servizio insieme, come parte di un popolo che cammina nella storia con il Signore, testimoniando il suo Vangelo nelle realtà quotidiane.

L’inizio dell’Anno Liturgico è stato presentato come una nuova tappa del cammino che il Signore compie con il suo popolo. «Il calendario civile si ripete – ha spiegato – ma il calendario liturgico fa crescere. Non viviamo mai lo stesso Avvento, perché siamo noi a cambiare».

Questo sguardo accompagna il mandato consegnato ai catechisti, che al termine della celebrazione hanno ricevuto dalle mani dell’Arcivescovo il segno del loro servizio per l’anno pastorale: portare a tutti il duplice desiderio di Cristo e della Chiesa, l’incontro con Lui e la vita fraterna nella comunità.

«C’è un Signore vivo che vuole incontrarci. Aiutate tutti a scoprirlo. Questo desiderio è un seme: lo Spirito farà crescere la salvezza».