Messa nella Notte di Natale: «sarà un buon Natale se permetteremo alla luce del Natale di penetrare nel nostro cuore»

Nell’omelia della Messa nella Notte di Natale, l’Arcivescovo S.E. Mons. Claudio Maniago, citando il profeta Isaia, ha ricordato che “il Natale è come luce che penetra e dissolve la più densa oscurità. La presenza del Signore in mezzo al suo popolo ci viene incontro e risponde al nostro bisogno di luce per poter vedere. […] Senza la luce del Natale non riusciamo ad avere uno sguardo vero e misericordioso sul mondo, non riusciamo ad evitare di ridurre il mondo e gli altri alle nostre interpretazioni soggettive. È essenziale avere la luce che ci permette di cogliere il senso di Dio, della vita, dell’uomo, della famiglia, della convivenza sociale. La luce che squarcia il buio”.

 

Illuminati da questa santa notte – ha continuato Mons. Maniago -, possiamo accogliere il messaggio che tutti aspettavamo, quello che tutti cercavamo nel profondo della nostra anima, cioè la tenerezza di Dio”. Gesù “offre alla nostra intelligenza la sapienza del cuore, rendendola capace di vedere e, quindi, di amare. […] Solo chi ama vede bene, come si dice ne “Il piccolo principe”: “Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. La luce del Natale, che rischiara le tenebre dell’umanità, ci dona la capacità di vedere col cuore”.

 

L’Arcivescovo ha, inoltre, ricordato che “sarà un buon Natale se permetteremo alla luce del Natale di penetrare nel nostro cuore e di rischiarare il buio del nostro egoismo, dei dissidi e delle incomprensioni soprattutto nelle nostre famiglie, della nostra autosufficienza con cui spesso pensiamo di poter fare a meno di Dio”.

 

Ha poi concluso con un augurio: “Con questo spirito, illuminati dal Bambino che è nato per noi, vogliamo fare gli auguri di Buon Natale: li facciamo soprattutto alle persone sole perché dimenticate e respinte, li facciamo ai sofferenti e in particolare a chi sta soffrendo la follia della guerra, li facciamo ai poveri sia per le difficoltà della situazione sociale, sia per il bisogno di attenzione e vicinanza, li facciamo a ciascuno di noi perché accogliendo l’invito di questa santa Notte, ci rendiamo più disponibili a vivere con concretezza la nostra carità, illuminata dalla luce di questo Bambino che è nato proprio per noi”.