Una giornata all’insegna della sinodalità tra l’Arcivescovo Mons. Claudio Maniago e i seminaristi della Diocesi

Giovedì 15 settembre, presso la riserva naturale delle “Valli cupe” in Sersale (CZ), si è tenuto l’incontro tra S.E. Mons. Claudio Maniago e i seminaristi dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. La giornata, che ha avuto come sfondo la sinodalità, cioè il camminare insieme, ha visto la condivisione di diversi momenti:

 

L’essere insieme – Momento di ristoro grazie all’accoglienza del parroco e delle attività locali. Lo stare insieme alla stessa mensa, è l’occasione per narrarsi in un clima disteso e quotidiano, raccontarsi e, perché no, ideare nuovi scenari per la nostra chiesa.

Il fare comunione – È la parola chiave dell’incontro tenuto da S.E. Mons. Maniago. Sottolineando il recente discorso di Papa Francesco tenuto al clero italiano, il Vescovo ha ricordato “la vicinanza a Dio come dimensione verticale, essenziale per un presbitero, e la vicinanza agli altri, segno di una orizzontalità a volte perduta. È sinodo quando si pone l’accento sull’essere presbiterio (unico corpo) più che presbitero in sé e per se. Conseguenza questa che ci pone davanti ad una responsabilità nella nostra chiesa territoriale: evangelizzare il sacramento dell’ordine sacro. Questo impegno deve tradursi non in una mera propaganda vocazionale, ma in una vicinanza sempre più autentica per il popolo di Dio e nel popolo di Dio, capace di narrare la vocazione all’amore”.

 
L’incontro si è concluso con la Celebrazione Eucaristica, occasione questa anche per fare sintesi tra parole e momenti condivisi nella giornata. Mons. Maniago ha augurato un buon inizio di cammino formativo ai seminaristi, lasciando come memoria significativa la Beata Vergine Maria Addolorata, o ancora meglio, per come detto durante l’omelia, “appassionata”: un amore autentico, capace di rimanere e di essere testimone nonostante tutto e tutti. La consegna di Gesù sulla croce non è solo un prendersi cura della madre, ma l’orientamento ecclesiale e teologale a cui ogni cristiano deve dare ossequio. Sia la Beata Vergine Maria “Appassionata” il modello di una Chiesa che cammina, rimane, ama ed è vicina al suo Signore.