Brochure Cammino Sinodale

Che significa Sinodo? 
La parola greca “syn-hodos” letteralmente significa “camminare insieme“.
«La Chiesa è popolo pellegrino, che non percorre sentieri privilegiati e corsie preferenziali, ma vie comuni a tutti; la Chiesa non è fatta per stabilirsi, ma per camminare. La Chiesa è Sinodo, cammino-con: con Dio, con Gesù, con l’umanità» (Consiglio Permanente della CEI).

 

Cos’è il Sinodo dei Vescovi? 
Il Sinodo dei Vescovi fu istituito da Paolo VI nel 1965 per mantenere viva l’esperienza del Concilio Vaticano II.
È l’assemblea dei rappresentanti di tutto l’episcopato cattolico (di ogni Paese) che ha il compito di proporre suggerimenti per aiutare il Papa nel governo della Chiesa universale. Viene convocato dal Papa che può scegliere anche il tema da trattare.

 

Un sinodo sulla “sinodalità” 
Il 7 marzo 2020 è stata annunciata la convocazione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione».
Inizialmente prevista per il 2022, a causa della pandemia e, soprattutto, per favorire una modalità piena di partecipazione di tutti i fedeli, l’adunanza è stata posticipata di un anno. Sarà preceduta da un primo momento nelle diocesi e un secondo momento a livello continentale.
Si è deciso, quindi, di partire dal basso, permettendo il pieno coinvolgimento di tutto il popolo di Dio in un processo sinodale le cui chiavi sono partecipazione, ascolto e discernimento.

 

In ascolto per una “riforma” 
La Chiesa in Italia s’inserisce in questo percorso avviando un cammino sinodale.
Non siamo più nella cristianità. Questa consapevolezza, anziché diventare motivo di depressione pastorale o lamentazione nostalgica, deve spingere all’ascolto di “ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.
Per questo, il cammino intrapreso deve essere fatto di ascolto della parola di Dio, del creato, degli uomini e delle donne, a partire dagli ultimi.
Non è una tecnica per rendere più efficace l’annuncio. L’ascolto stesso è annuncio, perché trasmette all’altro un messaggio balsamico: “Tu per me sei importante, meriti il mio tempo e la mia attenzione, sei portatore di esperienze e idee che mi provocano e mi aiutano a crescere”.
Stiamo vivendo un cambiamento epocale; siamo dentro le doglie di un parto. Non bastano ritocchi marginali: è tempo di affrontare con decisione il tema della “riforma“, cioè del recupero di una “forma” più evangelica (Consiglio Permanente della CEI).
Ciò esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre cosi”, ed essere audaci e creativi.

 

Le fasi del cammino 
Il percorso tracciato dalla Chiesa in Italia prevede un cammino decennale in tre grandi fasi.
Fase narrativa. Il biennio 2021-2023 è dedicato all’ascolto e al racconto della vita delle persone, delle comunità e dei territori. Nel primo anno si raccoglieranno i racconti, i desideri, le sofferenze e le risorse di tutti coloro che vorranno intervenire; nell’anno seguente ci si concentrerà su alcune priorità pastorali individuate dall’Assemblea Generale della CEI del maggio 2022.
Fase sapienziale. Seguirà un biennio in cui l’intero Popolo di Dio, con il supporto di teologi e pastori, s’impegnerà in una lettura sapienziale delle narrazioni raccolte, per discernere “ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.
Fase profetica. La terza fase, profetica, culminerà, nel 2025, in un evento nazionale in cui saranno proposte scelte evangeliche concrete, che saranno poi consegnate alle singole diocesi per essere tradotte nella vita di fede comunitaria e individuale (2025-2030).