Giornata Diocesana dei Giovani 2022: “Maria si alzò e andò in fretta”

Centinaia di giovani di parrocchie, gruppi, movimenti e associazioni della Diocesi di Catanzaro-Squillace si sono dati appuntamento a Gimigliano, nella suggestiva valle di Porto sede dell’omonimo e rinomato Santuario Mariano, per la Giornata Diocesana dei Giovani, organizzata dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile. Ad accogliere i ragazzi, giunti a Gimigliano sin dalle prime ore del mattino, il nostro Arcivescovo, Mons. Claudio Maniago e la Consulta Diocesana guidata da don Ivan Rauti.

 

Una giornata di festa, con canti, musiche e momenti di preghiera culminati con la Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Claudio Maniago. Parole di gioia e di speranza quelle del Pastore rivolte ai giovani che hanno gremito il tempio: “Oggi siamo contenti perché siamo qui insieme, finalmente, dopo gli anni della pandemia; contenti perché ci incontriamo riscoprendoci popolo di Dio in cammino. Il nostro stare insieme, sotto il dolce sguardo della Madonna di Porto, in questo luogo così bello e suggestivo, ci riempie di amore e di pace perché quello della Madre è uno sguardo di tenerezza verso i propri figli”. “Perché questa giornata possa essere ricordata già da domani come importante – ha detto Mons. Maniago – dobbiamo chiedere alla Madonna la grazia di ripartire in modo nuovo, perché Gesù, come abbiamo ascoltato nel brano dell’Apocalisse, non vuole minestre riscaldate, ma cose nuove, perché Lui fa nuove tutte le cose!”. “Come Maria, quindi – ha esortato l’Arcivescovo –, alziamoci in fretta e non facciamoci schiacciare dalla nostra pigrizia, ma viviamo, e vivete, la vita da protagonisti, tenendo sempre attaccata la spina del cuore alle parole che escono dalla bocca”.

 

Ospite della Giornata è stato Dario Reda, docente di scienze motorie a Padova, di padre libanese e madre padovana. Dario, dopo aver raccontato l’esperienza da cui ha avuto origine il suo voler diventare cristiano, ha ricordato il suo battesimo, ricevuto durante la celebrazione nella notte di Pasqua. Rileggendo la liturgia battesimale, ha realizzato di aver ricevuto “il dono inestimabile della fede”. “Da cristiano non posso non sorridere”, racconta ancora Dario ricordando altri episodi della sua vita, perché “se uno è una cosa bella, cristiano, non parla di cose belle, è”, non può parlarne in maniera triste. “Non riesco a stare fermo, non posso non sorridere”, come Maria che ricevuto l’annuncio dell’angelo si alzò in fretta. “Non ci sono parole, ma solo la sua esperienza e testimonianza. Non può stare ferma. Io da cristiano non posso stare fermo, non posso non sorridere. Chi ti vede ti dice: Oh, io vorrei essere come te, che bello che sei!”. Raccontando, infine, di un ragazzo che con lui ha fatto il catecumenato per diventare cristiano rischiando di essere ucciso per questo, Dario ci ha lasciato un interrogativo: “Hai il coraggio di mettere a rischio la tua vita per essere cristiano?”, che per noi non significa perdere la vita, ma avere il coraggio di essere cristiani anche quando gli altri ci deridono o non comprendono quello che facciamo.